lunedì 13 giugno 2011

Un aggiornamento sulla situazione in Egitto, continuano i segnali positivi

Tv e giornali parlano sempre meno della questione egiziana, ecco quindi le ultime novità dal Paese.

L'ultima novità è che dal 16 giugno non ci sarà più il coprifuoco, segno che la situazione nel paese si sta progressivamente normalizzando. C'è da dire che qualche disordine ancora c'è, ma di una portata nettamente inferiore alla rivoluzione che ha portato a scalzare il presidente Mubarak.
Ora ci sono musulmani e copta che continuano le loro liti, dissidi che comunque c'erano anche prima della rivoluzione. E ci sono operai e salariati che sono scesi in piazza per chiedere un aumento della loro paga, forse logica conseguenza di una rivoluzione epocale che mira ad una connotazione più democratica del Paese.

E la strada verso uno stato più democratico è già iniziata. Sarà lunga ma l'Egitto ne uscirà sicuramente rafforzato.

Il turismo sta progressivamente tornando ai livelli pre crisi, attestandosi attualmente ad tasso di occupazione medio dei resort tra il 60% e il 70%. 

L'impatto sul mercato immobiliare è stato duro nei periodi immediatamente successivi alla rivoluzione, ma negli ultimi mesi la determinazione degli investitori è tornata e le richieste sono tornate ai livelli pre-crisi.

L'acquirente è, se vogliamo, selezionato: è consapevole delle potenzialità del Paese e determinato a beneficiare delle relative opportunità. 

C'è da dire infatti che i valori immobiliari potranno solo che aumentare, complice un apprezzamento dei valori dovuto sia alla fisiologica rivalutazione, che dal rincaro delle materie prime.

Quindi...via libera agli investimenti immobiliari in Egitto!

Turchia e Brasile, investimenti dall'elevato potenziale in una fase economica mondiale che richiede agli investitori di essere cauti

Chiunque stia pensando di acquistare un immobile all'estero in questo periodo di forte crisi economica mondiale, avrà sentito parlare del cambiamento intervenuto nello scenario immobiliare internazionale.

Mentre qualche anno fa, prima della crisi, i cosiddetti mercati emergenti facevano furore per il solo fatto di chiamarsi "emergenti", oggi invece è necessario essere esigenti se vogliamo rivolgerci a tale mercato.

I mercati emergenti sono ancora raccomandati, ma il fattore più importante da tenere in considerazione non è più solamente la potenzialità di sviluppo economico del paese, ma piuttosto il potenziale del settore immobiliare, basato su fondamenti chiave come domanda e offerta. Concetti basilari, forse scontati, ma essenziali. 

Brasile e Turchia sono attualmente ritenuti i paesi emergenti più promettenti proprio per il connubio domanda/offerta o, nel caso specifico, per un'offerta inadeguata a supplire la domanda.

Entrambi i Paesi registrano una forte domanda di alloggi adatti alle esigenze della popolazione, popolazione in continua crescita sia a livello numerico, sia a livello di benessere.

Ma c'è ancora una cosa che Turchia e Brasile hanno in comune, significativa in questo periodo di sviluppo immobiliare: un mercato dei mutui ancora giovane.

All'epoca del boom economico mondiale, questi due Paesi avevano un mercato dei mutui praticamente inesistente, e ciò li ha in un certo qual modo "protetti" dalla crisi finanziaria. Ora che il loro sistema bancario si è rafforzato, e che le loro economie sono in forte crescita, finanziare una proprietà è diventato più semplice rispetto ad altri paesi duramente colpiti dalla crisi.

Il mercato dei mutui in Turchia è già avviato e molti investitori stanno cogliendo l'opportunità di finanziare l'acquisto della proprietà, complici i bassi costi di accesso e le rendite in grado di coprire la rata di un eventuale mutuo.

In Brasile è diverso, il mercato dei mutui è ancora agli albori e piuttosto complesso, ma a compensazione di ciò la domanda immobiliare è addirittura superiore rispetto alla Turchia.

Ecco quindi perchè gli investitori puntano oggi su questi due Paesi.

Paesi in cui i prezzi degli immobili sono del tutto accessibili, e dove la richiesta immobiliare assicurerà un mercato per molti anni a venire.

Guarda le nostre opportunità in Turchia e Brasile!

Turchia: Gli investitori preferiscono Istanbul

La Turchia continua ad attirare investitori da tutto il mondo, e Istanbul sta registrando un trend di vendite più elevato rispetto alla costa.

Questo perchè ad Istanbul vi è una significativa necessità di appartamenti disponibili per l'affitto, considerati i recenti flussi migratori in continuo aumento.

Le ultime statistiche sottolineano che la popolazione ad Istanbul continua a crescere, complice anche un tasso di migrazione interno più che raddoppiato durante il biennio 2009/2010.

In questo periodo oltre 102.000 migranti hanno scelto Istanbul quale località dove stabilire la propria abitazione, rappresentando il 7.7% della popolazione totale, rispetto ai 39.000 del biennio 2008/2009 (Fonte ADNKS, sistema di registrazione demografica utilizzato dalla Turchia).

Istanbul ha da sempre esercitato un'attrazione magnetica a tutti i livelli. Molti migranti provenienti dalle regioni meno sviluppate del Paese, solitamente da est e sud, si trasferiscono ad Istanbul per motivi economici. Proprio per la sua posizione strategica tra Europa e Asia, la città è diventata la locomotiva trainante della Turchia e le persone sono comprensibilmente entusiaste di poter cogliere le numerose opportunità che questa città offre.

Con una popolazione di circa 17 milioni di persone, in continuo aumento, la domanda di immobili in affitto ed in vendita ad Istanbul aumenta di conseguenza, creando un deficit immobiliare che rende per l'appunto la città meta preferita degli investitori, pronti a cogliere adesso questa imperdibile opportunità.

Da non dimenticare che proprio ieri si sono concluse le elezioni in Turchia, dove Erdogan ha vinto meritandosi  il terzo mandato consecutivo alla guida del Paese. In tutti questi anni il primo ministro turco è riuscito a traghettare la Turchia verso una crescita economica senza precedenti, e a creare una stabilità politica.

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